JEAN TINGUELY

Il Giardino dei Tarocchi

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Durante i giorni passati a Capalbio per la mostra nel laboratorio di Laura Rovida, sono tornata al Giardino dei Tarocchi, luogo magico che mi ha incantato ancora di più della prima volta in cui l'ho visitato, e che ho potuto osservare nei dettagli.

Niki de Saint Phalle, artista visionaria, ha materializzato in questo giardino un sogno magico e spirituale di cui tutti noi possiamo oggi beneficiare, entrando dentro un'opera d'arte, respirando la fantasia di un mondo avvolgente.

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Di origine franco-statunitense, Niki de Saint Phalle ha ideato il giardino ispirata da Parc Guell di Antoni Gaudí a Barcellona, e dalla visita al giardino di Bomarzo, di cui viene citato l'Orco nella bocca aperta della Papessa, fontana al centro del parco.

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Entrando nella porta circolare nel muro, si accede ad una realtà altra, che integra scultura e arte, architettura e design, natura e cultura, materia e spirito, forme e colore. Dalla terrosa salita tra gli ulivi si giunge al grande anfiteatro in cui si dischiude il mondo magico del giardino e sul quale si affaccia la maggior parte delle sculture colorate e luccicanti, maestose e giocose. Le sculture sono ricche di dettagli e giocano con richiami ad iconografie di culture di vari tempi e luoghi, come quella degli Indiani d'America, dell'arte classica, del simbolismo. 

La forte carica ludica e visionaria del parco ne fa un luogo ideale per i bambini, che rimangono ammaliati, come del resto gli adulti, dalle forme morbide e dai colori primari, presi da uno straniamento generato dalle pareti curve, dai cunicoli avvolgenti, dalle scale a chiocciola, dai pertugi nei muri, finestre sul cielo e dallo scintillio degli specchi, che rimandano all'infinito le immagini riflesse.

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Un luogo dove il femminile, il materno, si esprime in una forma morbida, accogliente e giunonica, come nell'Imperatrice - Sfinge, abitazione scintillante in cui l'artista è riuscita a creare una simbiosi profonda tra architettura, scultura, design.

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I NUMERI DEL PARCO

22 arcani maggiori dei Tarocchi: Il Mago, La Papessa, L'Imperatrice, L'Imperatore, Il Papa, La Scelta, Gli Amanti, Il Carro, La Giustizia, L'Eremita, La Ruota della Fortuna, La Forza, L'Impiccato, La Morte, La Temperanza, Il Diavolo, La Torre, La Stella, La Luna, Il Sole, Il Giudizio, Il Mondo, Il Matto, l'Oracolo, il Profeta.

22 figure in acciaio ricoperte di vetri, specchi, ceramiche.

17 anni necessari di lavoro (1979 1996).

10 miliardi di lire per realizzare l'opera.

30 e più le persone coinvolte nel progetto, tra artisti contemporanei, architetti, ceramisti e operai specializzati: Jean Tinguely Rico Weber, Sepp Imhof, Paul Wiedmer, Dok van Winsen, Pierre Marie ed Isabelle Le Jeune, Alan Davie, Marino Karella, Ricardo Menon, Venera Finocchiaro, Marco Zitelli, Robert, Gerard e Olivier Haligon, Mario Botta.

# stradelli in cemento con scritte a mano dell'artista raffiguranti appunti, memorie, messaggi, citazioni, disegni, geroglifici.

# sculture meccaniche automatizzate realizzate da Jean Tinguely, artista e marito di Niki de Saint Phalle.

L'ARTISTA

Vale la pena conoscere il percorso di questa artista dall'immaginazione tanto feconda, e che ha saputo realizzare opere meravigliose con grande tenacia e visione. Dopo aver cominciato con I TIRI negli anni cinquanta, unica donna del gruppo dei Nouveaux réalistes, insieme a Jean Tinguely, Gérard Deschamps, César, Mimmo Rotella, Christo e Yves Klein. Partecipa con Robert Rauschenberg, Jasper Johns e Jean Tinguely al concerto Variations Il di John Cage. A metà degli anni sessanta crea le Nanas, sculture femminili morbide e accoglienti, grandi, percorribili e abitabili, come la HON di Stoccolma. Niki de Saint Phalle ha lavorato in tutto il mondo e Il Giardino dei Tarocchi, insieme alle altre opere, sono oggi protette da una fondazione creata da lei stessa. Questa donna straordinaria ha saputo usare l'espressione artistica come terapia liberatoria e via per creare una nuova realtà, magica e mistica.

Il Giardino dei Tarocchi
Loc. Garavicchio, 58011 Capalbio, Grosseto